La Fondazione Pino Pascali accoglie con gioia la notizia del prestigioso Art for Peace Award, quest’anno conferito all’artista Adrian Paci, vincitore nel 2007 della XI edizione del Premio Pino Pascali.
Il riconoscimento sarà conferito nell’ambito della conferenza Science for Peace il 18 novembre all’Università Bocconi di Milano.

L’Art for Peace Award, un riconoscimento importante riservato agli artisti che si sono distinti nella diffusione di un messaggio di pace, è promosso da Science for Peace, un progetto nato su iniziativa di Umberto Veronesi nel 2009, per sottolineare che la scienza può e deve contribuire con azioni concrete al raggiungimento della pace. Questo traguardo, tanto difficile da realizzare quanto necessario, vede in questa importante Conferenza un aiuto concreto da parte dei protagonisti del mondo scientifico, della cultura, dell’economia e della società. Quello che sembrava un progetto utopistico, riunire i migliori scienziati per realizzare progetti di pace, è invece da otto anni una realtà sempre più concreta e attiva, in Italia e nel mondo.

Una parte considerevole del lavoro di Adrian Paci – si legge sul sito di Science for Peace – è dedicato al tema della perdita, dell’abbandono della propria terra per affrontare nuove realtà e il futuro che non si conosce. Argomento sviluppato dall’esperienza dell’emigrazione, espressa attraverso il racconto del ricordo, argomento che abbraccia in modo universale le condizioni di tutti i migranti.
All’interno dei suoi lavori, questo artista prende spunto da vicende umane reali che conosce e che sono a lui familiari, traendone il significato della vita stessa e toccando così i sentimenti più profondi.

In occasione del Premio Pino Pascali 2007, tra le opere nelle quali ha sviluppato questi importanti valori, fu proiettato in anteprima per l’Europa il video dal titolo “Centro di permanenza temporaneo”. Il breve filmato è una metafora tragica ed ironica sul concetto di  nomadismo forzato e sulle contraddizioni della società del terzo millennio, girato in un estraniante aeroporto nel quale si muovono persone di etnie diverse, in un’attesa senza speranza, sospesi in un tempo senza futuro.

Nato nel 1969 a Shkoder, Albania, Adrian Paci si laurea in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Tirana e si trasferisce a Milano nel 1997, dove vive e lavora tuttora.
Nel corso della sua carriera artistica, ha tenuto mostre personali in varie istituzioni italiane e internazionali tra cui: MAXXI, Roma (2015); Trondheim Kunstmuseum, Norvegia (2014); Röda Sten Konsthall di Goteborg (2014); MAC, Musée d’Art Contemporain de Montréal (2014); Padiglione d’Arte Contemporanea – PAC, Milano (2014); Jeu de Paume, Parigi (2013); National Gallery of Kosovo, Prishtina (2012); Kunsthaus Zurich, Zurigo (2010); Bloomberg Space, Londra (2010); The Center for Contemporary Art – CCA, Tel Aviv (2009); Museum am Ostwall, Dortmund (2007); MoMA PS1, New York (2006) e Contemporary Arts Museum, Houston (2005). Ha partecipato inoltre alla 14. Biennale di Architettura di Venezia (2014), alla 48. e alla 51. edizione della Biennale d’Arte di Venezia (rispettivamente nel 1999 e nel 2005), alla 15. Biennale di Sydney (2006), alla 15. Quadriennale di Roma, dove vince il primo premio (2008), alla Biennale di Lione nel 2009 e alla 4. Biennale di Salonicco (2013).

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