Domenica 17 marzo 2019, dalle 16 alle 18 la Fondazione Pascali presenta “Mi ricordi un’emozione?”: attività basate sulla Conversazione nell’ambito del progetto “Arte in Memoria”, a cura di Antonella Fidanzio, Valeria Stallone, Adriana Palma Nitti. Le psicologhe accompagneranno al museo un gruppo di persone affette da demenza lieve e assieme ai loro familiari saranno coinvolti in una visita guidata che li stimolerà attraverso le opere che incontreranno durante il percorso.
Arte in Memoria nasce con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui disturbi emotivo-comportamentali che insorgono inevitabilmente nei pazienti affetti da demenza e l’importanza della “Museo-Terapia” nel miglioramento della Qualità di vita di pazienti e familiari. La malattia, nella sua progressione, può coinvolgere ogni funzione dell’individuo inducendo disturbi nella sfera comportamentale, cognitiva ed emotiva, portando dal punto di vista psicopatologico a determinare l’esacerbazione sostanziale della personalità originaria. Nella prima fase della malattia si possono riscontrare perdita di memoria e deficit nelle altre funzioni cognitive; gli individui tendono spesso a chiudersi in se stessi (talvolta rendendosi conto dei propri fallimenti) e ad evitare le situazioni sociali in cui sono messi alla prova (giocare a carte, discutere con gli amici, frequentare i luoghi affollati, cucinare). Dal punto di vista psicopatologico si può affermare che gli individui spesso vadano incontro ad una depressione reattiva. In seguito, i disturbi cognitivi si accentuano e si aggiungono, a quelli già presenti, i disturbi del comportamento: il paziente può diventare apatico, silenzioso, perde l’iniziativa ed è poco reattivo o inizia a manifestare una certa aggressività sia verbale che motoria, che peggiorerà con l’avanzare della malattia. Date queste premesse, lo scopo del progetto è quello di offrire un’opportunità di incontro tra pazienti, caregivers e operatori, creando significati comuni che passano attraverso i diversi canali dell’arte. Arte che conserva in sé la memoria del passato, e memoria che attraverso l’arte torna a vivere nel presente. Arte e memoria creano in questo modo un ponte relazionale, offrendo l’opportunità di restare quanto più possibile integrati nella vita l’uno dell’altro e permettendo al malato di poter esprimere ancora se stesso. Obiettivi del progetto sono dunque stimolare la comunicazione e l’emotività attraverso l’opera d’arte, favorire le relazioni tra i partecipanti, offrire opportunità di incontro, proporre attività piacevoli, stimolanti e adeguate alle necessità e alle preferenze delle persone con Alzheimer. Il progetto è avviato durante la Settimana del Cervello (11-17 Marzo 2019), una iniziativa lanciata dalla Dana Alliance For Brain Initiatives, che dà la possibilità di focalizzare l’attenzione sulle scienze del cervello e sull’importanza del far ricerca in questo ambito. In Italia, La Settima del cervello, viene promossa da Hafricah. NET, portale di divulgazione neuroscientifica che raccoglie tutti gli eventi presentati sul proprio sito. La Settimana del cervello è una campagna senza scopo di lucro e questo progetto e gli enti partecipanti aderiscono a tale filosofia. I prossimi appuntamenti sono previsti nella giornata del 31 marzo ore 16-18. Inoltre si terrà un convegno il 10 aprile alle ore 16:30